
e chi lo cambia questo mondo........
venerdì 4 luglio 2008

Aspirare ad imprese troppo grandi fa si che se non riesci, oppure se ti trovi persone che fraintendono i tuoi propositi questi problemi ti portano alla chiusura, a riflettere sul motivo per cui tante persone non sono d'accordo con te.
Poi quando hai intorno a te persone che ti costringono a chiuderti in te stesso perchè non gli piace niente di quello che fai e criticano tutto, allora provi cosa vuol dire la solitudine.
Certo non puoi obbligare certe persone ad esserti amiche, a prendere un caffè a casa per parlare delle cose che non vanno, perchè mi rendo conto che siamo tutti diffidenti l'uno dell'altro.
I motivi di una certa riservatezza, a volte anche chiusura mentale, mi giungono ogni tanto in maniera inaspettata: se non ho mai avuto la possibilità di confronto con nessuno posso solo dare la colpa alla mia educazione, che non mi ha dato gran chè dal punto di vista della crescita mentale.
La solitudine dovuta al fatto che ogni cosa faceva perdere la pazienza, nessuno aveva mai tempo da dedicare all'ascolto dei problemi ha lasciato il segno e ora è difficilissimo scrollarsela di dosso, anche se la mia età mi dice che ormai sono un uomo, uno che ormai è responsabile per sè stesso e che dovrebbe mettere da parte le fastidiose e inutili "reminiscenze" adolescenziali.
Succede che, a causa del fatto che non puoi essere tè stesso, ti sforzi di essere superficiale, trovi battute ovvie e banali, cose per cui nessuno ti criticherà mai, anche se queste ti lasciano un vuoto dentro per via di quella maschera che sei costretto ad indossare. Ma la commedia non può andare avanti troppo tempo e così tra una riflessione e l'altra questa insoddisfazione si fa sempre più pesante e non sai come uscirne.
A questo punto vai come un TIR, le spari come vengono, fregandotene delle conseguenze, anche se ti criticano o peggio ti picchiano te ne sbatti altamente, tanto dici "sto male lo stesso. Tanto vale osare".
Questo modo di fare, però inaspettatamente, anzichè portare altro dolore alla tua coscienza già turbata, ti apre le porte del cuore perchè liberandoti di un peso sei più in grado di sopportare i difetti altrui e le loro parole ingiuste.
Tutto questo discorso quindi per cosa: è solo uno sfogo oppure voglio dare un messaggio?
Mah, quello che so ora è che forse è meglio riflettere meno e osare di più; forse i tuoi propositi e le tue aspirazioni sono più basse e piccole rispetto a prima però sono più a portata di mano e più realizzabili anche se alcune persone che vorresti vicine si fanno invece i fatti loro.
Poi quando hai intorno a te persone che ti costringono a chiuderti in te stesso perchè non gli piace niente di quello che fai e criticano tutto, allora provi cosa vuol dire la solitudine.
Certo non puoi obbligare certe persone ad esserti amiche, a prendere un caffè a casa per parlare delle cose che non vanno, perchè mi rendo conto che siamo tutti diffidenti l'uno dell'altro.
I motivi di una certa riservatezza, a volte anche chiusura mentale, mi giungono ogni tanto in maniera inaspettata: se non ho mai avuto la possibilità di confronto con nessuno posso solo dare la colpa alla mia educazione, che non mi ha dato gran chè dal punto di vista della crescita mentale.
La solitudine dovuta al fatto che ogni cosa faceva perdere la pazienza, nessuno aveva mai tempo da dedicare all'ascolto dei problemi ha lasciato il segno e ora è difficilissimo scrollarsela di dosso, anche se la mia età mi dice che ormai sono un uomo, uno che ormai è responsabile per sè stesso e che dovrebbe mettere da parte le fastidiose e inutili "reminiscenze" adolescenziali.
Succede che, a causa del fatto che non puoi essere tè stesso, ti sforzi di essere superficiale, trovi battute ovvie e banali, cose per cui nessuno ti criticherà mai, anche se queste ti lasciano un vuoto dentro per via di quella maschera che sei costretto ad indossare. Ma la commedia non può andare avanti troppo tempo e così tra una riflessione e l'altra questa insoddisfazione si fa sempre più pesante e non sai come uscirne.
A questo punto vai come un TIR, le spari come vengono, fregandotene delle conseguenze, anche se ti criticano o peggio ti picchiano te ne sbatti altamente, tanto dici "sto male lo stesso. Tanto vale osare".
Questo modo di fare, però inaspettatamente, anzichè portare altro dolore alla tua coscienza già turbata, ti apre le porte del cuore perchè liberandoti di un peso sei più in grado di sopportare i difetti altrui e le loro parole ingiuste.
Tutto questo discorso quindi per cosa: è solo uno sfogo oppure voglio dare un messaggio?
Mah, quello che so ora è che forse è meglio riflettere meno e osare di più; forse i tuoi propositi e le tue aspirazioni sono più basse e piccole rispetto a prima però sono più a portata di mano e più realizzabili anche se alcune persone che vorresti vicine si fanno invece i fatti loro.
postato da ROBERTO OMBRETTA @ 05:03

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